Un paio di giorni fa ci è arrivata una RICHIESTA DI AIUTO VOLONTARIO da parte dell’Archivio dei Movimenti di Roma, che sta in via Torpignattara 124. Per farla super breve, cercano SU ROMA nello specifico:
Una persona che abbia competenze di Wordpress che possa dare una mano ad aggiornare il catalogo del loro sito che è fermo da 3 anni (e faccia loro un minimo di autoformazione sul suo utilizzo, in modo che abbiano maggiore autonomia).
Una persona che abbia competenze di sound design o abbia contatti/conoscenze sul restauro sonoro di audiocassette e nastri. Hanno riscontrato alcune difficoltà a digitalizzare le registrazioni delle trasmissioni di Radio Onda Rossa, di cui curano l’archivio storico.
Per altro sarebbe bello se i materiali digitalizzati venissero caricati su una pagina dedicata di Internet Archive, che ad ora non esiste (sono un po’ boomer, al momento li caricano su facebook). Magari qualcun se l’accolla. Qui una breve guida alla piattaforma nel caso servisse (è molto più semplice di quello che può sembrare).
In generale l’archivio dei movimenti è sempre aperto a chiunque voglia dare volontariamente una mano nelle varie mansioni.
Nel caso avessi interesse ad aiutare in generale o per le richieste specifiche che ci hanno fatto, ti invitiamo a scrivere direttamente a rosaluxy@libero.it (Mauro) e in cc a archiviomovimentiroma@autistici.org
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E a proposito di chiedere aiuto… la campagna di raccolta fondi per la stampa di “NO SPIRITUAL SURRENDER: Anarchia indigena in difesa del Sacro” con gli scritti di Klee Benally (2023) non sta andando benissimo. Le ragioni sono varie, ma è facile che possano essere riassunte in due grossi punti: la solita censura per i contenuti radicali militanti - e questo lo è parecchio - sulle piattaforme mainstream e una grande distanza teorica e filosofica (specialmente sulla questione “spirituale”) che caratterizza in modo particolare la prospettiva politica - anche quella “radicale” - bianca europea.
Per come stanno andando le cose, c’è il rischio che il libro stampato al momento non veda la luce, e sarebbe un vero peccato. In ogni caso sarà disponibile in italiano in digitale sul nostro archivio.
Puoi darci una grande mano partecipando alla RACCOLTA FIONDE o anche solo condividendola.
Al fine di far comprendere un po’ meglio di cosa si tratta, abbiamo caricato in archivio la versione fanzine di uno dei capitoli (il 9°) più significativi del libro: "Interrelazionalità: una solidarietà decoloniale” (20 p. formato A5)
In questo capitolo Benally parla di internazionalismo, intersezionalità, solidarietà, complicità e giustizia trasformativa e riparativa, ma anche aggressione ai sistemi di dominio, genocidari e (neo)coloniali. Tutti temi che già di per loro sono poco affrontati (e praticati) in Italia. A complicare ulteriormente il tutto, è la prospettiva indigena anarchica dell’autore, che non si allinea e critica (con criterio e cognizione di causa) molte delle riflessioni che arrivano qui sui temi sopracitati - spesso filtrate dal discorso accademico e private del loro potenziale o possibilità conflittuale.
“Sta a noi ripristinare, adattare, creare, continuare e modificare la giustizia come cerimonia. Queste pratiche ancestrali e le possibilità di ciò che chiamiamo giustizia trasformativa e riparativa sono più antiche delle prigioni, della polizia, dei tribunali e delle leggi che stabiliscono l'ordine coloniale.
Questo significa anche impegnarsi in queste pratiche come stile di vita, in modo che, quando queste questioni inevitabilmente divampano e la situazione inizia a precipitare, abbiamo le azioni necessarie per affrontare le minacce. Queste pratiche, inoltre, non precludono l'attacco (poiché a volte la giustizia trasformativa significa esclusione o prendere a calci qualcuno). Proprio come abbiamo cerimonie per la pace (o per ristabilire l'armonia), abbiamo anche cerimonie per la guerra.”
Per finire, l’immancabile appello a condividere questa newsletter con le canaglie di tua conoscenza, purtroppo a causa del carattere politico e radicale dei nostri contenuti le comunicazioni social sono spesso invisibilizzate o penalizzate dagli algoritmi. (siamo anche su mastodon nel caso volessi informarti sulle alternative ad instagram).
Grazie del tuo tempo e del supporto. YALLAH!