Il caso di Luigi Mangione, oltre l’entusiasmo e la simpatia globale che ha scatenato, ha riacceso per l'ennesima volta il dibattito movimentista che vede come antitetiche l'azione individuale e organizzazione, in un eterno e noiosissimo battibecco tra chi tenta di difendere la supremazia dell'individuo e chi della loro organizzazione.
“INSU: un programma di disordine assoluto” non è un libro, è un sanpietrino, un oggetto contundente, un mix di succo di arancia, benzina e polistirolo. Soprattutto è una sfida prospettica.
formato A4, 250 pagine circa
L’effetto Mangione che ci ha colpito non ha anche che fare la sensatezza, la ragionevolezza o la replicabilità del suo presunto gesto, e ancora di meno con la teoria politica, ma con la vita-lità. E come molte delle cose che hanno a che fare con essa, ciò che chiama in causa è il nostro rapporto con la violenza.
È su questa complessità che abbiamo raccolto il testi che troverai raccolti in INSU. Di fronte ad una percezione della realtà miserabile, priva di fantasia e abbruttita dalla soppressione della conflittualità, vedere e rilanciare la scommessa politica con le passioni, i desideri e le tensioni che attraversano contemporaneamente individuo e società significa rifiutare ciò che è semplice, accomodante e sicuro per entrare in un galassia inquieta e inquietante che ci chiama alla trasmutazione personale e collettiva.
Insurrezioni e filosofie insurrezionaliste sono intrinsecamente contraddittorie, parziali, fluide, sporche, disordinate. A differenza di testi come Tiqqun, L’insurrezione che verrà, o Barbari – l'insorgenza ordinata che ha nostro parere soffrono molto di un approccio accademico, per quanto contenutisticamente validi, ciò che per noi è significativo detonare è l’aspetto immaginifico, magico e se vogliamo poetico che i burocrati del movimento, gli strateghi della Rivoluzione™, i terroristi della teoria e i militanti della purezza ideologica svalutano o romanticizzano come fossero semplicemente effetti collaterali secondari dei processi di liberazione o ancora peggio tendenze da dirigere e incasermare.
L’immaginazione non è un lusso o un gioco per bambini, ma l’accesso ad un terreno di lotta essenziale, una terra da rioccupare, l’unico su cui abbiamo un vantaggio.
Nella paranoia dilagante, negli allarmi fascismo e in generale nel clima opprimente e assurdo che va a comporre ciò che ingenuamente chiamiamo realtà le prospettive insurrezionali-ste ci possono permettere innanzitutto di ricentrarci sul riprenderci in mano le nostre vite rendendole significative. E qui incontriamo uno dei perni al centro del discorso: “solo sconvolgendo gli imperativi del tempo e dello spazio sociali si possono immaginare nuovi rapporti e nuovi ambienti.” A cui segue inevitabilmente il secondo grosso argomento in discussione: come creare quella rottura? Come abitarla? Ci si può organizzare senza replicare le stesse strutture del dominio che ci mortificano?
I testi contenuti in “INSU: un programma di disordine assoluto” interrogano e si interrogano su queste e molte altre domande care a chi esplora gli anarchismi, ma che hanno interessato chiunque abbia cercato la propria libertà in seno a quella collettiva attraverso il conflitto. Tra i quali (qui in ordine alfabetico):
- Ai ferri corti con l'Esistente, il suoi difensori e i suoi falsi critici.
- Dalla politica del consenso alla seduzione della rivoluzione.
- Guerra sociale, tensione antisociale. (prima volta in ita)
- Innamorati del fuoco. (prima volta in ita)
- La tensione anarchica
- Il saccheggio come rinegoziazione sovversiva della proprietà (prima volta in ita)
- L'alba del nulla (tratto da La nuova guerriglia urbana anarchica)
- Passionismo, consonanza, terrificante libertà.
- Prepararsi alla tormenta.Riflessioni anarchiche sull’organizzazione. (prima volta in ita)
- Una comprensione nichilista della guerra sociale.
- Un necrologio per la politica identitaria (prima volta in ita)
- Terror Incognita.
- Verso l'insurrezione queer.
- Verso una politica del corpo-barricata.
Non chiederci la formula
che mondi possa aprirti
sì qualche storta sillaba
e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo,
ciò che non vogliamo
Siamo già al lavoro sul prossimo titolo che andrà in stampa, sulla traduzione di nuove fanzine e opuscoli e tante altre monellerie. Se vuoi entrare a far parte della gang, ti diletti nella traduzione o nella scrittura, scrivici che ci inventiamo qualcosa di sicuro!
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